Exodus, arte per credere

Exodus, arte per credere

E’ un grido contro la guerra e il dramma dei migranti la grande mostra dell’artista bosniaco Safet Zec allestita nelle sale dell’Abbazia di Corno di Rosazzo (Udine), dal titolo «Exodus, arte per credere». L’allestimento, realizzato nella chiesa e nelle sale dell’ex tribunale della millenaria Abbazia, mette in mostra una serie di tele di grandi dimensioni sul tema delle migrazioni, uomini e donne ammassati con gli sguardi pervasi dallo sgomento che accomuna le genti che, a tutte le latitudini e in tutte le epoche, sono state costrette a vivere la tragica esperienza della fuga per la sopravvivenza. Le tele, già esposte fino al novembre scorso nella Chiesa della Pietà a Venezia, sono state realizzate con tecnica mista (dall’olio alla tempera, dal collage al disegno).

Nato in Bosnia nel 1943 Safet Zec ha vissuto in prima persona il dramma della guerra nell’ex Jugoslavia e la drammaticità della fuga della sua famiglia da Sarajevo devastata dalle bombe. Nel 1992 ha iniziato il suo lavoro a Udine per trasferirsi poi a Venezia. Oggi vive tra Sarajevo, Pocitelj, Venezia e Parigi.

La mostra, a ingresso gratuito, è aperta fino al 31 maggio dal mercoledì alla domenica dalle 9 alle 12 e dalle 15 alle 18.

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