RISTORAZIONE PROTAGONISTA DELL’ULTIMA GIORNATA DI OLIO CAPITALE

RISTORAZIONE PROTAGONISTA DELL’ULTIMA GIORNATA DI OLIO CAPITALE
PRIMA UN CONVEGNO SUI NUOVI SCENARI TRA QUALITÀ E SOSTENIBILITÀ
E POI LA FIRMA DEL MANIFESTO DELL’OLIO EXTRAVERGINE D’OLIVA”
Grande successo di pubblico per tutte le degustazioni organizzate oggi da Olio Capitale. A partire da quelle della mattina dedicate all’abbinamento extravergine-cioccolato, presentato dal maestro cioccolatiere Giuseppe Faggiotto. Protagonisti il cioccolato di Peratoner e l’evo di Parovel, presentato direttamente da Elena Parovel.
“Abbiamo proposto una crema spalmabile alle nocciole, un tartufino “stellare” e l’inedito cioccolatino Olio Capitale. Tutti prodotti preparati in modo artigianale con grande passione e con la giusta dose di innovazione – ha spiegato Faggiotto -. È stato molto bello giocare con questi ingredienti per i visitatori di Olio Capitale”.
DOMANI A OLIO CAPITALE LA FIRMA DEL PRIMO MANIFESTO INTERNAZIONALE DELL’OLIO EXTRAVERGINE D’OLIVA
Oggi, lunedì 18 marzo, è l’ultimo giorno di apertura di Olio Capitale, sempre con orario 10- 19. Una giornata dedicata al mondo della ristorazione e dei ristoratori. Momento clou la firma del primo “Manifesto dell’olio extravergine d’oliva” da parte dei giovani chef dell’Alpe Adria. L’evento avrà inizio alle ore 14.30 con un dibattito pubblico tra alcuni tra i più prestigiosi chef dell’associazione Jeunes Restaurateurs d’Europe e i produttori, per definire le linee guida di un programma che coinvolgerà gli addetti ai lavori per arrivare a una produzione mirata, ovvero per confermare uno dei cardini del manifesto: l’olio extravergine d’oliva è un ingrediente e non solo un condimento.
Organizzata da Emanuele Scarello (2 stelle Michelin) e già presidente italiano dell’associazione Jeunes Restaurateurs d’Europe e introdotta dal presidente della Camera di commercio Venezia Giulia Antonio Paoletti, l’iniziativa vedrà la partecipazione del presidente dei Jre della Croazia Teo Fernetich e di quello della Slovenia Uroš Fakuč, e di Alberto Tonizzo per il Friuli Venezia Giulia. Assieme a loro anche Paolo Zoppolatti, volto noto per le sue partecipazioni televisive alla “Prova del cuoco”.
RISTORAZIONE, INNOVAZIONE E COMPETENZE DIGITALI
Altro capitolo importante di questa ultima giornata di Olio Capitale il talk show in programma alle ore 10.30 intitolato “Ristorazione 4.0, nuovi scenari tra qualità e sostenibilità”, curato dalla Federazione italiana pubblici esercizi (Fipe) e dall’Associazione Nazionale Città dell’Olio. Sono previsti gli interventi del presidente dell’Associazione nazionale Città dell’Olio Enrico Lupi, del direttore generale della Fipe Roberto Calugi, del capo panel e vice presidente Onaoo Marcello Scoccia, di Carlo Antonio Feruglio della Giunta della Camera di Commercio Venezia Giulia e di Gaetano Simonato del ristorante Tano Passami l’Olio di Milano (1 stella Michelin).
Pensare ai pubblici esercizi come a un settore investito marginalmente dalla digitalizzazione, significa ignorare una realtà che ormai guarda all’innovazione tecnologica e ai suoi strumenti come a un fatto acquisito dalla nostra società.  Ma qual è il livello di utilizzo della tecnologia nei pubblici esercizi? Il pubblico esercizio risulta un settore forte sul prodotto (scelta e preparazione delle materie prime) ma molto debole sulla gestione, il marketing e l’innovazione, sia nel back office che nel front office. Solo il 40% delle imprese di ristorazione utilizza strumenti di gestione dei processi interni. Si tratta prevalentemente di applicazioni per la gestione delle comande (17%) o di soluzioni per la fatturazione elettronica (13%). Appena il 7% ricorre alle tecniche del cosiddetto menu engineering e il 6% ad applicazioni per la gestione on line delle prenotazioni. Per quanto riguarda la tecnologia di relazione con il cliente risulta evidente come l’attività in cui i ristoratori risultino più digitali, sia quella che ha a che fare con le recensioni. L’81% legge le recensioni sui siti e il 27% spinge i clienti a scrivere recensioni. Il 41% dei ristoranti non ha alcun account social. Una ristorazione destinata quindi a essere sempre più 4.0 senza dimenticare i valori fondamentali della qualità del prodotto, della tradizione e della sempre più necessaria sostenibilità ambientale.
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