IL BIRRIFICIO CITTAVECCHIA DI TRIESTE

IL BIRRIFICIO CITTAVECCHIA DI TRIESTE

Era da tanto che desideravo andare in visita al Birrificio Cittavecchia di Trieste, precisamente da quando ho avuto modo di assaggiare una delle loro birre in occasione di un evento di degustazione, tenutosi a novembre scorso, presso l’Eataly di Trieste.

Trieste non ha bisogno di filtri. Piccola rubacuori dell’alto Adriatico è un’anima delicata, incastonata tra mare e Carso, in un paesaggio dai colori unici. Il mare, risorsa fondamentale per lo sviluppo del porto e del quartiere Cittavecchia, nato proprio per ospitarne i lavoratori.

Il Carso, con le sue pietre bianche di calcare, teatro di guerre e battaglie di cui porta ancora i segni, avvolge la città in un abbraccio senza fine. Sulle sue pendici, precisamente a Sgonico, si trova dal 1999 il Birrificio Cittavecchia.

Il Birrificio Cittavecchia è un birrificio artigianale agricolo; la maggior parte del malto utilizzato, infatti, proviene da orzo coltivato in campagne friulane. Malti tedeschi e inglesi fanno anch’essi parte della squadra, e non sono i soli.

Vengono usati anche cereali diversi dal malto come l’avena, o il frumento per le birre weiss.

La visita al birrificio.

E proprio dal magazzino del Birrificio Cittavecchia, dove sono depositati i malti, inizia la visita.

Ad accompagnarmi in questo viaggio è Enrico Pastori, giovane birraio originario di Udine che, oltre a partecipare attivamente alla fase di produzione, si occupa anche della parte commerciale del Birrificio Cittavecchia per quanto riguarda la regione, con mire future verso l’estero.

Appassionato da sempre del mondo dell’agricoltura e della gastronomia e, come racconta “della produzione manuale di qualcosa”, dopo la scuola si laurea in Scienze e cultura della gastronomia e della ristorazione.

L’inizio del lavoro nel mondo della birra artigianale risale a quando, da cliente di un locale del settore in provincia di Udine, passa dall’altra parte del bancone per occuparsi di servire e selezionare personalmente le birre da mettere alla spina: “non era mia intenzione lavorare nel mondo della ristorazione, ma quello era l’unico posto per il quale, in quel momento, avrei detto sì”. Scelta che si rivela fatale per far scoccare la scintilla definitiva del suo amore per la birra artigianale al punto da iniziare, con un collega, a produrre birra in casa.

La crescente passione e voglia di approfondire la materia, lo portano a trasferirsi in Scozia per un anno, dove in un’alternanza di studi e lavoro, ottiene una formazione completa che abbraccia il lato produttivo e quello commerciale e gestionale.

A causa della pandemia, rientra in Italia e, per un breve periodo, lavora nel reparto produttivo di un birrificio regionale prima di ricevere l’offerta di gestire un locale. “Ero un po’ scettico ma, se c’era una cosa di cui sentivo la mancanza era proprio il contatto con le persone, poter parlare con loro, scambiare opinioni per raccogliere feedback e potermi migliorare…”, così intraprende l’avventura che lo vede gestore e, ovviamente, selezionatore in prima persona delle birre e dei vini offerti; si, perché Enrico è anche sommelier e scrive, “nel tempo libero” (ndr. ride), per la guida Slow Wine.

Il motore trainante di ciò che sogna di fare nella vita rimane, però, la birra ed è così che approda al Birrificio Cittavecchia dove, da subito, si trova in grande sintonia. La carta vincente del Birrificio Cittavecchia? Il perfetto mix tra giovani con tanta voglia di fare e lavorare, e il contributo della parte più “adulta” della società a livello produttivo e, soprattutto, a livello imprenditoriale.

Lasciato il deposito si arriva nel cuore dello stabilimento: la zona di produzione, intensamente profumata dal malto che sprigiona aromi di biscotto e crosta di pane.

E alla vista di tutti quei macchinari così abilmente sincronizzati, ci si sente un po’ come il piccolo Charlie all’inizio della sua avventura ne “Willy Wonka e la fabbrica di cioccolato”.

La bollitura e i luppoli al Birrificio Cittavecchia.

Conoscere le diverse fasi della produzione è alquanto affascinante e rende perfettamente l’idea di quanto lavoro ci sia dietro alla creazione di una birra.

Ad esempio, forse non tutti sanno che i luppoli vengono aggiunti nella fase di bollitura: per primi si aggiungono quelli che servono a regalare il tipico sapore amaro ed elegante della birra e, solo verso la fine del processo che dura in totale circa un’ora, vengono inseriti i luppoli da aroma, ricchi di olii essenziali, necessari per caratterizzare il sapore della birra in produzione.

Per quest’ultimi si utilizza anche la tecnica del “flame out” che prevede la loro aggiunta a bollitura ultimata, quando la birra inizia già a stabilizzarsi. Oppure, nelle birre di ispirazione americana, quella del “dry hopping”, cioè a freddo, per ottenere l’aroma esplosivo.

Fermentazione e lieviti.

Lo stabilimento del Birrificio Cittavecchia, vanta 10 fermentatori in totale; 8 da 40 hl e 2 più piccoli da 20 hl. E fermentazione fa rima con lievito; in questo caso lieviti in crema, che ora diventano protagonisti e vengono aggiunti alla birra.

Alla fine del processo, della durata di circa 2 settimane, gli stessi vengono spurgati e possono, in caso, essere riutilizzati come starter per una nuova fermentazione, chiaramente della stessa varietà di birra.

Le proposte del Birrificio Cittavecchia.

Ma veniamo ora all’offerta del birrificio.

Due sono le linee, non pastorizzate e non filtrate: la “Cittavecchia”, linea storica che mantiene la sua classicità, e “Antikorpo”, la linea giovane e accattivante proposta solo in lattine dalle colorate etichette disegnate da tatuatori.

Entrambe le proposte del Birrificio Cittavecchia, seppur differenti tra loro, mirano a conquistare un target di clienti focalizzato sulla qualità e sulla ricercatezza del prodotto artigianale.

Non a caso, infatti, Enrico confessa: “il mio sogno è di trovare, un giorno, birra artigianale ovunque”.

Lucky Shoes Vienna Lager.

Gli assaggi delle proposte del Birrificio Cittavecchia, sono un tuffo in un mare di birre di ottima qualità.

Per la linea “Cittavecchia”, si parte con una birra rossa, la “Lucky Shoes Vienna Lager”, l’unica birra prodotta con solo malto Vienna che, grazie alla sua maggiore tostatura, le dona il colore dell’ambra più brillante.

Al contrario di quanto ci si immagina, non ci si trova davanti ad una classica birra rossa, corposa e strutturata, anzi. La sua texture frizzante e leggera, unita alla sua nota secca e dissetante, la rende una rossa sorprendentemente facile da bere e regala al palato l’aroma di una crostata alla crema di nocciola appena sfornata.

Formidable.

Indubbiamente diverso è l’approccio con un’altra rossa della scuderia del Birrificio Cittavecchia: la “Formidable”.

Birra rossa Belgian Strong Ale, colorata di mogano. La schiuma compatta ed il colore intenso conquistano subito gli occhi ma, già dal primo sorso, l’esperienza è al limite del surreale.

Ci si trova catapultati in una realtà parallela fatta di una sera d’inverno, una poltrona, un caminetto acceso e tra le mani un bicchiere di lei. Una birra da meditazione, da godere dopo cena come una morbida coccola che culla i pensieri, accompagnata da un pezzetto di cioccolato che ben si sposa con il suo retrogusto di ciliegia. La birra che vorresti non finisse mai.

It’s all cool.

Se, invece, siete alla perenne ricerca dell’estate, la vostra attenzione deve ricadere sulla Session Ipa “It’s all cool”, bionda della linea Antikorpo; proposta più recente del Birrificio Cittavecchia.

La linea giovane si fa riconoscere subito, la lattina è senza dubbio un contenitore “smart”, adatto ad un trasporto più agevole e l’etichetta, bella come un murales, ha la consapevolezza di chi sa di non passare inosservata.

La birra è chiara, limpida, fruttata e floreale. Un sorso e, boom, l’estate esplode prepotente nel vostro palato e nei vostri sensi.

Il merito di tutto ciò è dell’avena, ingrediente che esalta in maniera magistrale gli aromi dei luppoli.

Lowrider.

E veniamo all’ultimo assaggio, l’India Pale Lager “Lowrider”, altra bionda Antikorpo.

Una birra chiara e limpida, dal sapore giovane e fresco. La tipica birra desiderata nelle torride giornate estive, come anche l’etichetta fa ben intendere.

Profumata e intensa, ma non troppo; il frumento, a differenza dell’avena, riesce ad armonizzare ogni aroma alla perfezione senza che uno prevalga sull’altro, regalando così un’esperienza d’assaggio di un equilibrio senza eguali.

 

Se siete curiosi amanti della birra, amate assaggiare e conoscere, se date valore ai prodotti artigianali e ne apprezzate la genuinità e se vi piace riconoscerne, ad occhi chiusi, le caratteristiche, la birra prodotta dal Birrificio Cittavecchia farà di sicuro breccia nel vostro cuore.

© Riproduzione riservata

Crediti foto: Birrificio Cittavecchia e Clio Uliveti

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